Parla la figlia di Angelo Nigro 27 dicembre 2012 di milocca

LETTERA DI VALENTINA CUTTITTA .


 Salve mi chiamo Valentina sono la figlia di Cuttitta Giovanni, vedo che avete tutti da commentare e tutti che volete giudicare le persone, se a mio padre sono stati ammessi gli arresti domiciliari è che mio padre sta veramente malissimo di salute. Da quando era minorenne soffre di crisi nervose, il papa della sua ex fidanzata gli ha ucciso suo papà cioè mio nonno davanti ai suoi occhi, lui con istinto di figlio ha reagito nello stesso modo che gli hanno ucciso il papà ha ucciso il papà della sua fidanzata. Io non giudico nessuno so che la vita non si toglie a nessuno ma per rendersi conto bisogna essere nei suoi panni, è stato arrestato ed è stato condannato a 10 anni di carcere per l’uccisione di quella persona, dopo circa 3 anni è uscito con la liberta condizionale e non ha mai più avuto problemi con la giustizia fino ha quando è successo la drammatica vicenda dell’uccisione di Jaime Tagliavia.

 Io lo conoscevo benissimo perché viveva assieme a mio papà, erano assieme da 3 anni, e spesso li invitavo a cenare a casa mia, oppure io andavo a cenare da loro assieme a mio marito e a mio figlio ed alcune volte c’era pura mia madre, ma soprattutto tutte le feste li passavo assieme a mio papà, mia sorella e mia madre nonostante mia mamma non viveva più assieme a mio papà la rispettava sempre e tutte le feste li passavamo tutti assieme, c’era pure Jaime, con lui ormai era come uno della famiglia.

 Purtroppo poi negli ultimi tempi erano in crisi perché la mamma di Jaime non voleva che lui viveva con mio papà, ma lui di nascosto è ritornato assieme a mio papà dicendo che era fidanzato con un’altra persona di nome Marco, cosi sono stati di nuovo assieme per un altro anno e mezzo, in tutto sono stati assieme per circa 3 anni. Ultimamente dopo che la sua mamma aveva scoperto che invece Jaime era ritornato assieme a mio papà e che invece quel Marco non esisteva ma il Marco era sempre mio papà, sua mamma lo istigava a non uscire più di casa, che se ritornava assieme a mio papà lo toglieva dallo stato di famiglia e gli toglieva pure l’eredita che gli avevano lasciato. Con tutti questi problemi, mio papà già aveva problemi di salute di depressione e di perdita di personalità e da circa 15 anni ha pure avuto un incidente sul lavoro, ha avuto un trauma cranico e da allora soffre pure di forte crisi epilettiche con diversi ricoveri in rianimazione, e sia io che mia sorella e che mia mamma gli siamo state sempre vicino.

 Negli ultimi tempi per la loro crisi, mio papà spesso si sentiva male e li sono di nuovo aumentate le crisi epilettiche. Diverse volte mentre mio papà era ricoverato in ospedale, lui Jaime veniva a trovarlo, ma sia io che mia sorella e sia mia mamma gli dicevamo a Jaime di dimenticarsi di mio papà e spesse volte noi gli abbiamo detto di dimenticarsi di lui e di non cercarlo più, soprattutto prima della tragedia mio papà era di nuovo tornato in ospedale perché lui gli aveva detto di andare a casa sua e di parlare con la sua mamma. Era un sabato pomeriggio e suo papà era al villino a portare il mangiare ai cani, cosi mio papà è andato a casa sua ha citofonato, e Jaime gli ha aperto il portone, cosi mio papà è salito a casa sua per parlare con la sua mamma ma arrivati davanti alla sua porta la mamma urlava a Jaime perché gli aveva aperto il portone. Quando mio papà ha suonato alla sua porta sua mamma urlo a mio papà di andare via e se non andava via voleva chiamare la polizia, ma mio papa era andato a casa sua perché Jaime gli disse di andarci per parlare con sua madre per vedere se li poteva intenerire il cuore ma lei non voleva e dopo pochi minuti gli e venuta una forte crisi epilettica ed e caduto dalle scale, la signora della porta accanto aveva sentito tutto e ha pure visto tutto a pure visto cadere mio padre, cosi la signora della porta accanto ha chiamato il 118 e lo hanno portato in ospedale al policlinico di Palermo che si trovava a circa 50 metri da casa di Jaime. Io e mia madre dopo avere ricevuto una chiamata dall’ospedale siamo andati da lui, la sera Jaime e venuto a trovarlo io ero fuori per fumarmi una sigaretta lui e venuto da me e mi ha chiesto dove ero io piangendo, ed io gli avevo detto di andarsene via perché se entrava, con mio papà c’era la mia mamma e che se lo avessi visto lo buttava fuori dalla stanza. E così è successo, lui è entrato e mia mamma gli disse di uscire e di dimenticarsi di lui e di non cercarlo mai più e così lui è andato via ma successivamente lo cercava sempre telefonicamente.

Mio papà è uscito dall’ospedale e me lo sono portato a casa mia, ma dopo 3 giorni è voluto ritornare a casa sua, con lui ci stava vicino un suo caro amico di nome Alex. Era un bravo ragazzo e si sono messi assieme infatti si erano fatti assieme delle foto al mare, in discoteca ed hanno pure fatto un blog con delle loro foto, da lì e scattato una forte gelosia da parte di Jaime. Dall’avvocato di mio papa, Giovanni Mannino dallo studio di Gallina Montana, abbiamo saputo dopo che Jaime aveva scritto una mail per incontrare mio padre perché gli voleva parlare urgentemente, cosi mio papà gli ha risposto dicendogli di sì. Purtroppo poi è successo quello che già tutti voi sapete. La cosa è dispiaciuto moltissimo alla mia famiglia, noi tutti preghiamo sia per Jaime che per mio padre che tutto questo incubo passa al più presto, papa si trova a casa mia con gli arresti domiciliari è molto depresso, è dimagrito non si riconosce più, è costretto a stare con la sedia a rotelle non riesce più a camminare da solo con tutte le terapie che sta facendo sia per la depressione che per crisi epilettiche. Ci diamo il cambio con mia sorella e con mia madre, non lo lasciamo mai solo anche per mio papa tutto quello che è successo e stato un incubo e chiedo a tutti voi che lasciate dei commenti di dimenticare tutto e pregare per Jaime che la sua anima possa riposare in pace e per mio papa che anche lui possa stare in pace con la sua famiglia.

 Io ho un bambino di 4 anni e mia sorella ne ha due un bambino di 7 anni e una bimba di appena 21 giorni. Sta per arrivare il natale tutti noi preghiamo per Jaime e per il mio papà. Anche se avete fatto brutti commenti su il mio papà, vi capisco ma lasciamo che sia la giustizia a fare il suo lavoro. E’ stato visitato diverse volte da periti e da medici mandati dal tribunale di Palermo composto da neurologi, psichiatri, criminologo, psicologo e tanti altri medici e tutti hanno confermato le sue patologie che già ne soffriva da tempo ma che poi dopo l’accaduto gli sono aumentati.

 A tutti voi auguro tanta serenità e che questo Natale possa portare nei nostri cuori tanta serenità e felicità. Pregherò pure per te Jaime io e tutta la mia famiglia pregheremo per te. Alla mamma e al papa di Jaime chiedo perdono per la perdita del loro figlio, visto che mio papà non e in grado di farlo. Non siamo nessuno per giudicate gli altri.

 Baci Valentina Cuttitta.

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