GIOVANNI CUTTITTA Palermo 30 settembre 2013 16:10

Buon giorno a tutti,scrivo questa lettera per informare le mie condizione di salute che attualmente sono migliora grazie alla mia famiglia che mi e sempre stata vicina ed a tutte le altre persone che hanno creduto in me e mi hanno aiutato.
Come prima vorrei dire grazie alla Corte di Assise di Appello di Palermo sezione seconda, al signor presidente Dott. Biagio Insacco e a tutti gli altri Giudici che hanno partecipato alla Corte,un grazie hai medici che mi hanno sempre aiutato moralmente e psicologicamente.
Grazie anche al signor Roberto Puglisi che ha dato l'opportunità di raccontare la verità della storia della mia vita in passato e di quella attuale in quando scrivevano che io avevo ucciso mio padre ma che invece su il mio ex suocero che lo avesse ucciso ed io ho ucciso lui dopo aver trovato mio padre sdraiato a terra.
MI chiamo Giovanni Cuttitta sono nato in Belgio a Mons 45 anni fa li ho trascorso 15 anni ed ho frequentato tutte le scuole medie e ho preso l'attestato di meccanico tornitore.
Mio papà dopo aver avuto la sua eta di pensionamento abbiamo deciso di tornare a Licata nel nostro paese natale.
Sono stato a Licata circa 1 anno ed ho conosciuto una ragazza con coi e nata una particolare amicizia e un forte sentimento d'amore e ci siamo fatti fidanzati.
Mio padre nonostante la sua eta ancora voleva lavorare per crearmi un futuro  migliore ed assieme a me ed al mio ex suocero lavoravamo la campagna tutti assieme,si il lavoro era pesante ma ero felice perché pensato a potermi costruire un futuro con la mia ragazza.
Un giorni di mattina verso le 05.30 mentre mio papà ed il mio ex suocero si avviavano per andare a lavorare io con il ciclomotore son andato a comprare il pane e poi andare a raggiungere loro sul posto di lavoro,ma nella strada ho trovato la moto ape del mio ex suocero ferma e mentre mi avvicinavo di più intravedevo il cadavere di mio padre per terra,ma prima di avvicinarmi avevo sentito degli spari ma essendo che era nel campagna pensavo che si trattasse di spari di alcuni cacciatori,ma purtroppo non era cosi.
Quando mi sono fermato accanto alla moto ape ho trovato mio papà sdraiato a terra con la camicia stracciata e con del sangue sul suo corpo e nello stesso tempo vidi il mio ex suocero con la pistola in mano e non appena mi ha visto ha buttato per terra accanto al cadavere di mio padre la pistola,forse per non fare capire che era stato lui,ma quando io gli dissi cosa era successo lui mi ha detto "nienti ci fù" io cosi presi la pistola che si trovava accanto al cadavere di mio padre e la impugnai puntandola su di lui,e lui mi disse " un ti preoccupari ca semu in famiglia ca li cosi si aggiustanu" cosi io in quel momento in un attimo di follia sparai  colpendolo a morte, cosi in quel momento la gioia di tutti e finita,la gioia di potermi fare una famiglia con la mia ragazza e finita.
Cosi sono andato a finire in carcere minorile di Palermo,li a 16 anni la mia vita e iniziata a cambiare a vedere tutte le mie angosce e sofferenze,ma più di tutto soffrivo perché avevo tolto la vita ad una persona anche se avesse ucciso mio padre non era mio dovere togliere la vita ad questa persona.
Stando li ho visto che molte persone si fidavano di me mi aiutavano a superare tutte le mie sofferenze ed angosce e mi sono messo a lavorare come giardiniere nella villetta dell'istituto cosi passavano le mie trieste ed dolorose giornate in carcere.
Li ho visto molte persone che entravano ed uscivano ma dopo poco tempo li rivedevo tornare di nuovo per altri reati,ma io non sono cosi...io non voglio diventare cosi....per questo in quei anni mi veniva spesso voglia di gridare a squarcia gola aiutatemi ed anche ti signore aiutami.
E dopo 3 anni sono uscito dal carcere ed ho conosciuto Rosalia che adesso e la madre dei miei figli,
.
Con mia moglie abbiamo avuto 2 figlie Angela e Valentina,lavoravo in campagna nelle serre ed un giorno dell 21 dicembre del 1996 mentre lavoravo si e staccato un masso di rullo di plastica di circa 350 kg e mi son caduti sulla testa,cosi di nuovo la mia vita e ricominciata ad essere un  tormento,sono andato a finire diverse volte in rianimazione per aver subito un trauma cranico e da allora soffro tutt'ora di crisi epilettiche.
Dopo alcuni anni ho conosciuto Jaime un ragazzo poco più piccolo di me ed abbiamo avuto una storia, e evidentemente avevo deciso di lasciarmi con mia moglie e vivere con lui.
Ma nonostante ciò che stavo assieme a lui con mia moglie ed i miei figli e rimasta sempre una buona relazione infatti tutte le feste li passavo assieme a loro e spesso anche alcune domeniche li passavo con loro quindi con mia moglie non eravamo separati legalmente ma era rimasta una sincera amicizia.
Con Jaime siamo stati circa 3 anni assieme,ma nel nostro primo anno sua madre aveva scoperto che io e lui facevamo film porno gay con la All Males studio di Bologna e la mamma di Jaime gli ha impedito di vivere più con me,ma dopo circa 20 giorni lui e tornato da me ed aveva inventato a sua madre che aveva conosciuto in certo Marco e che andava a vivere con lui, ma invece quello Marco ero sempre io quindi lui stava nuovamente con me ma senza che sua madre lo sapesse.
Dopo circa 2 anni sua madre scopri che quel Marco ero io e l'ho costringeva a tornare a casa con lei oppure gli avrebbe tolto la sua eredita e la paternità visto che lui era figlio adottato e cosi lui era tra me e sua madre e non sapeva cosa decidere.
Cosi ci siamo lasciati per volontà di sua madre e lui era costretto a non vedersi più con me,gli avevano tolto il cell per non avere più contatto con me, ma noi tramite internet msn stavamo sempre in contatto.
Un giorno mi chiese di telefonare a sua madre per chiedergli se lui poteva tornare assieme a me e per convincerla e di intenerirle il cuore e cosi ho fatto un giorno ho telefonato a casa sua e mi ha risposto lui dicendomi aspetta che adesso ti passo mia madre e vedi se la convinci tu,ma sua madre non appena ha sentito la mia voce ha capito che ero io giovanni al telefono e mi disse di dimenticarmi di Jaime e no chiamare mai più,me lo diceva gridando e cosi m i ha chiuso il telefono.
Dopo alcuni giorni mi ha contattato nuovamente Jaime dicendomi che sabato pomeriggio suo padre andava in campagna per portare da mangiare hai cani e dare acqua alle piante e che il portiere di sabato pomeriggio non c'era e quindi potevo andare a trovare sua madre a casa e parlargli di presenza se era meglio convincerla, e cosi ho fatto,verso le 16 di pomeriggio ho suonato il campanello e mi ha risposto lui dicendomi di salire.
mentre stavo salendo con l'ascensore sentivo gridare sua madre contro di lui e gli diceva "perché l'ho hai fatto salire" io in quel momento sul 6 piano scendendo dall'ascensore mi sono soffermato sentendo le gride di sua madre ed ero indeciso di suonare oppure no.
Dopo alcuni minuti mi sono convinto ed ho suonato il campanello e ho sentito sua madre gridando alla porta chi era ed io gli dissi che ero io Giovanni e lei continuava a gridare di andare via oppure chiamava la polizia ed io gli ho risposto dicendo che chiedevo solamente ed educatamente di parlare con lei chiarire con lei alcune cose di me e Jaime e che era stato lui a chiedermi di venire ma lei gridava di andare oppure chiamava la polizia nello stesso tempo ho intravisto la signora della porta accanto che ha aperto la porta per guardare cosa era successo ma io senza capire più nulla mi e venuta una crisi epilettica e son caduto dalle scale.
Dopo ho saputo tramite mia moglie e mia figlia Valentina che mi trovavo in ospedale, e mentre ero li in ospedale Jaime e venuto a trovarmi ed ha trovato mia figlia Valentina che era fuori al pronto soccorso che si stava fumando una sigarette ed lui si e avvicinato a lei chiedendo dove mi trovavo io e mia figlia gli ha risposto di non entrare in ospedale nella stanza di mio padre perché assieme lui c'era mia madre e se lo vedeva lo buttava fuori dalla stanza ma lui non mi ha sentito ed entrato ed ha trovato moglie che non appena l'ho ha visto gli ha chiesto di uscire immediatamente e di dimenticarsi di me e di non disturbarmi più e cosi lui e andato via piangendo.
Da allora lui spesso mi chiamava al mio cell ma io non gli rispondevo più mi chiamava anche con il numero anonimo ma io non appena sentivo la sua voce staccavo il cell.
Dopo alcuni giorni mi son rivisto con un ragazzo di nome Alex che vedendomi che stavo poco bene mi stava vicino e mi aiutava a prendere i farmaci epilettiche che quelli depressivi,comunque con lui nel fra tempo e nata una storia infatti per farmi sentire meglio mi ha portato in discoteca al mare e ci siamo fatti delle foto assieme e abbiamo fatto un blog con le nostre foto.
Alex a questo punto stavamo assieme mangiava da me e dormiva da me ma una sera ho ricevuta una mail di Jaime in quanto mi chiedeva di vedermi urgentemente domani mattina verso le 11'30 a casa mia per parlarmi.
E cosi ho fatto il giorno dopo,ci siamo visti a casa mia e lui era contrariato della mia storia con Alex e che aveva visto il nostro blog abbracciati assieme con le nostre foto al mare ed in discoteca e mi diceva che ci siamo sempre litigati ma poi siamo sempre  tornati assieme e di non prendere sul serio la storia che era iniziata tra me ed Alex.
poi chiariva che fra 2 settimane sua madre doveva andare ad passare il periodo estivo ad Altavilla che li aveva un villino che tutti gli anni passavano li il periodo estivo e che quindi mentre loro andavano li lui era libero di ritornare a vivere con me e dopo la stagione stiva i suoi genitori dovevano anche andare in provincia di Napoli da una sua cugina  che si doveva sposare e quindi i suoi genitori tornavano  in città dopo 3 mesi cioè a fine settembre oppure ad inizio ottobre e che poi si sarebbe lui inventato una storia per poter ritornare con me ma io gli disse di no.
Lui tento di avere un rapporto con me cercando di spogliarsi ma io gli disse di non farlo che ormai non provavo più nulla per lui e cosi e iniziato a colpirmi con un forte pugno sulla faccia,io ero da poco uscito dall'ospedale ed ero imbottito di valium che non avere crisi epilettiche cosi son caduto per terra e quando mi son ripreso mi son trovato con le sua mani al collo.....il resto non me la sento più di raccontare cosa e successo basta leggere gli altri commenti.
A me rimane solo pregare per lui,che la sua anima possa riposare in
pace,chiedere perdono alla sua famiglia ed a tutte le persone che ho deluso chiedo perdono e che questa brutta storia finisca al più presto abbiamo tutti troppo sofferto sia per la sua perdita che per tutto quello che ho passato io in carcere.
JAIME TI CHIEDO PERDONO IL MIO CUORE E SEMPRE ACCANTO AL TUO SIA NELLA
VITA CHE NELLA MORTE.
Ringrazio questo sito che mi ha dato l'opportunità di sfogarmi e dare un pò di pace nel mio cuore.
GRAZIE GIOVANNI CUTTITTA

Nessun commento:

Posta un commento